Gruppo d’Azione Locale Terra d’Arneo

Loghi Istituzionali
GAL Terra d'Arneo

Campi Salentina

Dove si trova

Regione

Puglia

Provincia

Lecce

Zona

Italia Meridionale

Popolazione

10.820 (M 5.107, F 5.713)

Densità

Superficie

45,11 Kmq

Codici

CAP

73012

Prefisso telefonico

0832

Codice ISTAT

075011

Codice catastale

B506

Informazioni

Denominazione abitanti

campioti

Santo Patrono

Sant’Oronzo

Festa patronale

prima domenica di settembre

Sagre ed eventi

Musei

Tipicità

Campi Salentina reca già in sé la vocazione agricola del territorio. Secondo alcuni, infatti, il toponimo indicherebbe i “piccoli campi” e anche l’emblema civico, dove è riprodotto un fascio di spighe di grano, avvalorerebbe questa ipotesi. I suoi dintorni risultavano densamente popolati nel Medioevo con i vicini casali di Bagnara, Afra, Ainoli e Firmigliano, che avrebbero avuto come fulcro religioso la Chiesa di Santa Maria dell’Alto. Ubicata in posizione dominante sulla Serra omonima, l’edificio, dalle vicende costruttive molto complesse, sarebbe stato realizzato in età tardoromanica su una struttura databile al VI secolo d.C. Nel Seicento, i feudatari locali furono gli artefici di un fermento culturale ed edilizio che interessò la Chiesa Matrice, il palazzo marchesale e la fondazione degli Scolopi. Si rimaneggiò in chiave barocca la Chiesa rinascimentale di Santa Maria delle Grazie, realizzata su una Mater Ecclesia precedente; il prospetto principale ebbe il suo punto culminante nel portale centrale, opera autografa delle scultore copertinese Ambrogio Martinelli, e nel grande rosone con decori vegetali. All’interno, fra il cinquecentesco monumento funebre del barone Bellisario Maremonte, il prezioso pulpito ligneo e l’esuberanza barocca degli altari, sono custodite le tracce medievali dell’edificio originario: l’affresco della Madonna con Bambino, l’immagine più antica della chiesa, difficilmente databile, e gli affreschi della cappella dei Maremonte, collocabili nella prima metà del XV secolo. Il palazzo marchesale, sorto su un preesistente fortilizio, fu trasformato in residenza signorile dai feudatari Erriquez; il portale di accesso, con il particolare bugnato, conferisce alla solenne struttura una nota di grazia. Ancora nel XVII secolo, il marchese Giovanni Enriquez promosse l’istituzione del convento dei padri Scolopi, sede delle Scuole Pie e punto di riferimento dell’intera provincia per l’istruzione pubblica. L’offerta culturale ed educativa e la qualità della formazione potevano contare su una ricchissima biblioteca, in cui non mancavano volumi di classici greci e latini, di storia sacra, di teologia, di filosofia, di retorica oltre a diversi incunaboli e cinquecentine. In questa Casa prestò servizio per breve tempo San Pompilio Maria Pirrotti, canonizzato nel 1934; giunse a Campi nel 1765 e vi morì un anno dopo. Ma quell’anno fu sufficiente a legare per sempre la comunità locale al Santo: si curava dei poveri e dei piccoli indigenti e non si risparmiò durante una tremenda carestia, venendo incontro ai bisogni dei più deboli. I campioti erano convinti che fu la Sua protezione a salvarli; in ricordo di quel miracolo, durante i festeggiamenti in Suo onore (14 e 15 luglio), si distribuiscono cesti di pane benedetto. L’antica chiesa dello Spirito Santo, oggi Santuario di San Pompilio Maria Pirrotti, custodisce i Suoi resti mortali; è stata solennemente consacrata nel 1682 mentre il campanile è stato completato nel 1690. In seguito al crollo della facciata superiore, avvenuto nel 1895, si intervenne prontamente per scongiurare ulteriori danni. Nel convento è ospitato anche il Museo Pompiliano, dove sono conservati arredi liturgici del tesoro della chiesa dello Spirito Santo, opere d’arte dall’Età Moderna all’Età Contemporanea legate al Santo e alla Sua vita, ex voto e reliquiari. La semplicità della cella in cui visse racconta ancora lo spirito di dedizione e l’impegno costante nell’aiuto degli emarginati. Il fermento culturale che aveva caratterizzato il centro è riscontrabile ancora oggi. Città natale di Carmelo Bene, Campi Salentina ha il suo cuore pulsante nel suburbano quartiere fieristico, in cui si svolgono iniziative legate all’editoria, all’artigianato locale, all’antiquariato, al tessile. La rassegna più nota è quella nazionale degli autori e degli editori, la “Città del Libro”, nata nel 1995, e articolata in una serie di appuntamenti letterari ed artistici diffusi anche nel centro storico. Degna di nota è la Fiera della Madonna della Mercede, un tempo riservata al bestiame, che si svolge da più di due secoli nella terza domenica di ottobre.

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