A Porto Cesareo continua la diversificazione delle attività di pesca
A Porto Cesareo continua la diversificazione delle attività di pesca
Con un’importante collaborazione tra Pescatori, WWF, Area Marina Protetta, GAL Terra d’Arneo, ASL, Associazioni di Categoria, Comuni, Università e Capitaneria, nel Salento si punta alla valorizzazione dello “zerro” per aumentare le pratiche di diversificazione delle attività di pesca.
In occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione del 16 ottobre, il WWF e il tavolo di Cogestione di Porto Cesareo ( Pescatori, WWF, Area Marina Protetta, GAL Terra d’Arneo, ASL di Lecce, Associazioni di Categoria, Comune di Porto Cesareo, Comune di Nardò, Università del Salento, Capitaneria di Porto, aziende private e associazioni del territorio) hanno creato l’iniziativa “Nel segno di Zerro”, con l’obiettivo di valorizzare l’utilizzo del “pesce povero” e ridurre gli scarti di pesca. Tale iniziativa si propone di ottimizzare al meglio la risorsa marina prelevata e di incentivarne l’utilizzo.
Partecipano all’iniziativa:
WWF ITALIA; TAVOLO DI COGESTIONE di Porto Cesareo: AGCI Puglia; Area Marina Protetta Porto Cesareo ASL Lecce – Dipartimento di Prevenzione Capitaneria di Porto di Gallipoli; Federazione provinciale Coldiretti Lecce; Comune di Nardò; Comune di Porto Cesareo; Confcooperative; Fedagripesca – Puglia; Cooperativa Armatori Jonica; Cooperativa Pescatori dello Jonio; Università di Trieste -Dipartimento di Scienze della Vita; Gal Terra D’Arneo; La Bussola del Salento Soc. Coop.; Legacoop Puglia; Società Cooperativa Pescatori Salentini; Ufficio Locale Marittimo di Torre Cesarea.
Si riporta estratto dall’Articolo di Giacomo Talignani […] Sulla sostenibilità e il rispetto del mare, sulla pesca selettiva e sul coinvolgimento dei turisti per far capire loro che il mare non è una risorsa infinita, hanno puntato tutto anche Gianni Colelli e Barbara Orlando: “Il mare sta cambiando – racconta Gianni a bordo dello Sparviere – dobbiamo aiutarlo se vogliamo ancora vivere di pesce. Spesso i pescatori vengono additati di tutti i problemi, ma in realtà la piccola pesca è una risorsa importante per il territorio, se fatta bene. Un esempio potrebbe essere questo nuovo progetto sullo zerro”. Anche in tempi duri, come quelli che stiamo vivendo, è necessario diversificare, ridurre la pressione sulle specie più sfruttate, pescare meno e vendere meglio.[…] Accade infatti che i pescatori dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, da tempo, durante le battute di pesca a prede più ambite si ritrovino nelle reti grandi quantità di zerro. Le comunità locali lo consumano, fritto o impanato, ma dopo qualche giorno tutto il pesce in avanzo – non essendoci mercato – rischia di dover essere buttato. […] Sappiamo che oggi oltre l’88% degli stock ittici nel Mediterraneo è sovrasfruttato, che in Europa ognuno di noi mangia in media sino a 23 kg di pesce all’anno, quasi il doppio di cinquant’anni fa. Ma anche che la piccola pesca produce il 50% del pescato mondiale destinato al consumo umano e che fornisce sostentamento e lavoro a migliaia di persone. Con sempre più specie cacciate o richieste, dal tonno sino al branzino passando per triglie e ricciole, c’è dunque bisogno di riequilibrare la pesca, partendo dalla valorizzazione del pesce piccolo e povero, spesso vittima di una pesca non selettiva. Ecco perché, nel segno di zerro, a Porto Cesareo stanno provando a fare qualcosa mai fatto prima: trasformare il consumo di questo pesciolino in filiera. Come molti pesci piccoli e poveri, il problema dello zerro è che tra lische e spine, umidità e poca polpa, è difficile da trasformare in un alimento di facile consumo e che duri nel tempo. Eppure è ricco di omega 3, fosforo ed è ottimo per la dieta: così l’associazione Marevivo Castro ha tentato per la prima volta di trasformarlo. Con appositi macchinari è stato studiato un sistema per lavorarlo e renderlo adatto alla cucina. Hanno sfornato polpettine, ravioli, hamburger e altri piatti tutti a base di zerro. Seduti ai tavoli del ristorante, come fossero giudici di un talent di cucina, tentano di dare voti al futuro dello zerro: il verdetto finale premierà mezzelune ripiene davvero deliziose, che potrebbero aprire le porte a una filiera capace di aiutare la pesca sostenibile.
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